domenica 3 aprile 2011

Scoperte letterarie in salsa missionaria!

Non sono mai stata un'appassionata di gialli. Ho sempre snobbato con sufficienza le storie di omicidi e di investigatori.
Ho letto il mio primo giallo qui a Marsabit.
Dopo cena non c'è molto da fare, anche nelle prime ore del pomeriggio in realtà, e da brava nottambula ho dovuto abituarmi a mettermi a dormire in orari che nemmeno nel 1987 mi capitava di frequentare. Credo di poter contare sulle dita delle mie mani le volte in cui mi sono addormentata prima delle 22... fino a quando non sono approdata qui, dove con il buoi si va a letto e con l'alba si ritorna attivi. Mi sono abituata piano piano e sto anche apprezzando il fatto di svegliarmi alle 6.30 (mezzora prima della sveglia) riposata. Però, prima di dormire ho necessità di leggere. E' sempre stato così.
Ho finito i tre romanzi che, provvidenzialmente, Tozzi e Matteo mi hanno regalato prima della partenza. Poi ho letto quelli trovati in casa di Patrizia. Poi ho dato fondo a Novecento di Baricco, affettuosamente venuto in trasferta con me. Era ancora febbraio quando l'ho divorato in due serate.
E poi?
Ho attaccato la Bibbia. L'ho attaccata con la determinazione di uno studente di teologia, seguendo i consigli di una breve guida della mia Bibbia nuova di pacca... Così ho piano piano ripassato ( o scoperto??) la storia del popolo di Israele.
Non voglio peccare di presunzione, non l'ho letta tutta... a pezzi qua e là ho scoperto capitoli e aneddoti a me ignoti.
E poi sono entrata nella libreria/archivio della parrocchia per cercare documenti utili alla mia ricerca... e ho trovato un tesoro (per me che sento la mancanza fisica dei miei libri) fatto di un buon numero di volumi in italiano, oltre a quelli in inglese e swahili.
Tra un trattato di teologia, un atlante decrepito e un libro dedicato al Palio degli asini di Alba, ho scovato un romanzo, la raccolta "In viaggio col delitto" di Agatha Christie.
Non nego la mia delusione. Il giallo è l'unico genere che non mi entusiasma, proprio Poirot doveva essere l'unico romanzo trovato?
Ma non ho fatto la schizzinosa. L'ho iniziato e, meraviglia! Ho finito le 500 e oltre pagine in meno di una settimana. Tre racconti bellissimi e intelligenti.
Fu così che Erikà scoprì Agatha Christie a Marsabit....
Mi sono ripromessa di fare mia la bibliografia completa dell'autrice inglese (che tra l'altro ha una biografia degna di uno dei suoi personaggi).

Finito il mio primo giallo mi sono di nuovo ritrovata a digiuno. Che fare?
Sono tornata nella biblioteca, decisa a tentare qualsiasi cosa pur di non mettermi a leggere trattati religiosi in inglese.
La mia paziente ricerca è stata premiata a dovere. Due, dico due, romanzi! Una manna!

Il primo è "Il vicolo del mortaio" di Nagib Mahfuz, interessante affresco di un vicolo popolare de Il Cairo. Letteratura araba, musica per le mie orecchie! Divorato!

L'altro libro è di tutt'altro genere, non l'ho ancora finito. Ho iniziato a leggere le prime pagine con un po' di timore e diffidenza come mi capita spesso con i bestsellers. Il libro è famoso, si tratta de "La città della gioia" di Dominique La Pierre. Che dire?
Leggelo, per ora non sono pronta per una recensione.

Mi sento di consigliare anche uno dei romanzi che Patrizia mi ha imprestato, si tratta de "La casa della moschea" di Kader Abdolah. Splendido, se siete appassionati di letteratura araba o di Medio Oriente in generale, non deve assolutamente mancare nelle vostre librerie!

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