venerdì 30 aprile 2010

Per una corritrice mancata le sane paranoie non mancano mai...

Dunque, dopo molto tempo riesco finalmente a scrivere qualcosa...
E lo spunto mi è piombato in testa l'altro giorno...

Dato che è giunta la bella stagione (o così dovrebbe essere) eccoci nuovamente alle prese con la fisiologica necessità di stare un po' all'aperto, di respirare un'aria diversa da quella chiusa nelle quattro mura in cui viviamo, lavoriamo, studiamo, dormiamo... la necessità di far prendere un po' sole alla nostra pelle bianchiccia dopo un inverno che quest'anno è sembrato infinito... insomma, vogliamo tutti un po' uscire di casa con la bellissima illusione che due tiri di fiato in mezzo al verde e due pallidi raggi di sole possano farci sbocciare come tulipani... e, naturalmente renderci super sexi, dei figoni da combattimento pronti ad armarsi e partire per una bellissima estate... e poi, siamo sinceri fino in fondo, le magliette un po' più strette e leggere ci rendono un po' meno sicuri del nostri fisic durol che durante l'inverno viveva e si moltiplicava al caldo di larghi maglioni e piumini super coprenti...
Naturalmente io non sono esente da tutto questa frizzante voglia di attività fisica tipicamente primaverile e così mi sono attrezzata e sono corsa a darle sfogo...
Per chi vive a Torino c'è un solo luogo in città capace di darci tutte le soddisfazioni del caso: erba verde sempre tagliata a puntino, grandi alberi che danno ombra e danno voce al venticello di aprile, un bel fiume che rende tutto più romantico: il Valentino!
Aaah, che posto delizioso!
Così da questa settimana ho dato il via alle mie frequentazioni con il Valentino. Il primo appuntamento con lui l'ho condiviso con le mie atletiche coinquiline... e tutte e tre ci siamo godute una bella passeggiata.
Al secondo appuntamento sono andata da sola. Sono uscita con la mia tuta, le scarpe da ginnastica e l'Ipod. Ho percorso via Mazzini, via San Massimo ed eccomi nel parco! Tutta gasata, mi sono infilata le cuffie e via... via come il vento... a passeggiare in mezzo ai viali.
Data la bella giornata c'era un sacco di gente: chi studiava coricato nell'erba, chi giocava a pallone, chi faceva correre il cane, un gruppetto di indiani beveva birra di fianco a 4 o 5 donne arabe con pargoli che spettegolavano a tutto spiano...
Eh si, ero proprio goduta!
Dopo aver superato la prima lieve collina, si arriva al lungo fiume con la strada bella larga, i chioschi e il giardino botanico. Qui lo spettacolo era diverso. Ai miei occhi un po' meno poetico.
Un orda di corridori riempiva ogni angolo del mio campo visivo.
E non era una maratona per beneficienza.
Semplicemente un sacco di persone aveva avuto la mia stessa identica idea. Con l'unica differenza che io, notoriamente, non corro.
Dunque, c'era davvero chiunque, dal tipo di mezza età con completino da aerobica anni 80, alla vecchietta vestita come un concorrente di Amici. Dalle amiche trentenni che corrono e tentano di parlare anche se il fiatone le strozza, al papà tutto attrezzato che si è portato dietro il figlio tredicenne tutto attrezzato pure lui. Credo di aver visto anche mamme correre con il passeggino.
Il primo pensiero è stato questo "perchè tutti corrono e io non ci riesco???", invidia pura insomma, accentuata dal gran numero di anziani che mi superava con supponenza.
Poi il mio cervello ha preso il sopravvento.
Ho questo strano vizio di osservare la gente straniandomi completamente.
Quindi davanti a me si sono materializzati tutti i rappresentanti della nostra società che correvano con dei forsennati. Ora capisco che questa frase sia un po' stramba, tenterò di spiegarmi.
Io non amo correre, prima di tutto forse perchè non ci riesco. Il fiatone mi uccide, mi sento ridicola, faccio fatica... e alla fine della fiera, dopo 2 minuti di corsa decido che non ne vale la pena e riprendo a camminare guardadomi in giro.
Chi riesce a correre per km per me è una divinità! Ha tutta la mia stima.
Però c'è una domanda che mi assilla dall'altro giorno: com'è che tutti adesso fanno jogging?
Perchè tutti corrono per tenersi in forma. Esistono miliardi di altri sport o di altre attività, no?
E' una moda o è solo terribilmente divertente e io non me ne sono mai accorta?
Cos'è che spinge persone che lavorano tutto il giorno, che sopportano il traffico e le pressioni quotidiane, che hanno mille pensieri, a scendere al parco e correre? Scaricano la tensione? Anche giocare a calcetto o farsi una partita a tennis avrebbe gli stessi effetti, no?
Io in mezzo a tutta quella gente che mi superava e mi sfiorava a tutta velocità, tutti sudati, accaldati e con il fiatone, non mi sentivo poi così tanto a mio agio.
In natura si corre per due motivi, credo, o si scappa o si insegue.
Quindi mi viene da chiedermi: da chi stiamo fuggendo? oppure, chi stiamo inseguendo? Sentiamo il continuo bisogno di sentirci in competizione con qualcuno o con noi stessi?
Quanti km fai tu? in quanto tempo?
Oppure correndo, mettendoci al passo con quello che succede intorno a noi, riusciamo a ritagliarci un silenzio, un'immobilità, che ci permette di pensare? Correndo riusciamo a sfuggire alla nostra quotidianità che ci insegue?
Non lo so. Io non riesco a fare ne una cosa ne l'altra. E infatti non corro, non sono capace.
Mi aggiro a passo veloce per il parco, guardo gli alberi centenari in fiore, ascolto il discorsi dei bambini con i nonni, rido dei cani che si rincorrono. Mi faccio dei gran film quando vado a camminare al Valentino. E poi muovo le braccia e le spalle sperando che mi basti quello come attività fisica.
E poi osservo decine di miei simili correre e un sacco di pensieri strambi mi saltano addosso: dove stiamo andando?? cosa stiamo facendo??