
Succede che uno non pensa mai seriamente al posto in cui vive.
Queste ultime sere d'agosto sono sere di bilanci di viaggi, di vacanze, di luoghi più o meno lontani. Sere in cui godi dell'arietta che preannuncia l'autunno e pensi ad angoli di mondo da cui sei appena tornato, in cui hai vissuto un momento di vita o in cui speri di viverne uno in futuro. E di giorno hai il tuo presente ad occuparti i pensieri, ci sono le contingenze a cui pensare. Impegni, scadenze, incontri o anche solo banali pasti e conversazioni che occupano lo spazio della tua mente e della tua vita. Gli affetti, gli amori. I piccoli dissapori che paiono imprese eroiche da affrontare.
Sullo sfondo questa piccola Italia di provincia, che silenziosa e discreta a volte, invadente e chiacchierona altre, accompagna la tua vita.
Poi una sera succede che invece della macchina esci in vespa. E percorrere quei pochi chilometri così famigliari diventa un viaggio che non t'aspetti.
Le colline e la luna. Le case, i cortili. I paesi, illuminati come da candele, guardano a basso e segnano con la loro luce i confini del nostro angolo di mondo. Succede che a osservare la nostra terra, così scontata, così maledettamente carica di difetti umani, sembra che il presente possa non esistere. Che quella luna valga la pena di guardarla con occhi diversi, così che possa alleggerirti l'anima.
E allora quei pochi chilometri percorsi con il vento in faccia, con le colline, le vigne, i frutteti e i boschi, ti ricordano un presente vissuto su uno sfondo che riempe di bellezza gli occhi e addolcisce il cuore.
Ed è dolce pensare che ovunque la vita possa condurti, quello sfondo sarà lì ad aspettare il ritorno del tuo sguardo desideroso di una famigliare consolazione.
P.S: la foto è stata scattata da mio fratello, Alberto Grasso, dalla collina di Magliano Alfieri